mercoledì 23 luglio 2014

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Non ho voglia di raccontare, parlare o pensare.
Vi lascio con qualcosa che esprima ciò che sento ora.

"Tutti sapevano molte più cose,
ma lei sosteneva il rumore del mare.
I bambini lontani le chiedevano conto del proprio dolore
e quando la notte oscurava ogni sua fortuna,
li piangeva.
Era la vittima di un male che non le era mai stato inferto.
Soffriva fino a cadere per terra,
fino a capire cos’è che succede
quando il dolore t’infiamma le gote e t’inquina il respiro,
fino a sentire quell’ultima goccia di un qualche infinito
cui aggrapparsi per poter dire: so cos’è il male.
E ne sono scampata.
Il resto era gioia di avere mutato l’inferno
in un senso.
Un’altra ragione per stare nel mondo."


                                        La più piccola della famiglia- Giorgia Vezzoli

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